Viene definito televisore 3D una tv che sia in grado di visualizzare filmati tridimensionali. I principi ottici della visione auto stereoscopica sono conosciuti da oltre un secolo ma solo grazie alle evoluzioni tecnologiche odierne, si è avviato lo sviluppo commerciale degli schermi 3D per l’intrattenimento casalingo.
Tecnologia stereoscopica
Basata sui principi della stereo visione descritta da Sir Charles Wheatstone nel lontano 1830, la tecnologia stereoscopica prevede la dotazione di un apparecchio per ogni persona che assiste alla proiezione, di modo da offrire all’occhio sinistro e all’occhio destro una visione differente, in grado di creare l’effetto tridimensionale. Un esempio pratico di questa tecnologia sono le immagini speciali che possono essere viste con degli speciali occhiali polarizzati, esperienza ormai offerta anche dai nuovi televisori 3D. Oltre che con contenuti video stereoscopici nativi, la cui disponibilità è ancora scarsa, la percezione tridimensionale è possibile pure partendo da immagini normali grazie all’elaborazione dei nuovi processore (i.e. “HyperReal Engine” della Samsung). Il lavoro svolto da quest’ultimo si è rivelato sorprendente, specie con materiale 2D in Alta Definizione. In tutti i casi è necessario indossare gli occhiali stereoscopici con tecnologia attiva forniti in dotazione. In pratica, grazie all’impulso proveniente dal trasmettitore infrarosso incorporato nella tv, le due lenti si aprono e chiudono alternativamente, in modo da far percepire ad un occhio piuttosto che all’altro solo il flusso d’immagini ad esso destinato. Così come in natura, è la successiva sintesi a livello cerebrale che determina la percezione tridimensionale. Il risultato è stato senz’altro appagante, senza far rimpiangere le stesse immagini tridimensionali viste al cinema.
Tecnologia auto stereoscopica
La tecnologia auto stereoscopica rappresenta la naturale evoluzione tecnologica della stereoscopia semplice che prevede uno schermo tv in grado di realizzare da solo la tridimensionalità, facendo in modo che ogni occhio veda l’immagine giusta per l’effetto tridimensionale senza bisogno di indossare occhiali o altri apparecchi. Questi schermi solitamente permettono anche di muovere leggermente la testa senza perdere l’illusione della profondità. Gli schermi tv multi auto stereoscopici permettono la visione dei pixel con diverse intensità e diversi colori in base al punto di osservazione: questo vuol dire che si possono vedere tutta una serie di ‘visioni’ diverse della stessa immagine muovendosi sul piano orizzontale di fronte allo schermo. Nella maggior parte degli schermi multi auto stereoscopici il cambio di punto di vista spesso si accompagna alla perdita della profondità anche se ne esistono alcuni che permettono di mantenere l’illusione anche cambiando punto di vista.
Olografia computerizzata
L’ologramma affonda le suo radici verso la fine del ventesimo secolo, e l’evoluzione tecnologica e una ricerca continua hanno prodotto apparecchi in grado di creare un campo luminoso identico a quello che avrebbe emanato la scena tridimensionale reale, con un parallasse orizzontale e verticale che rimane invariato da qualsiasi punto di osservazione. L’effetto offerto dall’olografia è simile a quello che si ottiene guardando la scena riprodotta da una finestra. Questo effetto potrebbe risultare molto più realistico rispetto alla tecnologia 3D, purtroppo però per generare un ologramma è necessaria una potenza di calcolo computerizzato tale da rendere per il momento impossibile l’applicazione della tecnologia al di fuori dei laboratori di sperimentazione. Alcune aziende effettivamente producono apparecchiature per la creazione di immagini olografiche, il risultato però è ben lontano dalla perfezione e c’è ancora molta strada da fare prima di poter dotare tutte le case con televisori olografici.
Schermi volumetrici
Oltre alle tecnologie che abbiamo appena citato esistono anche i televisori volumetrici: necessitano di un meccanismo fisico per visualizzare punti di luce nella dimensione della profondità. Questi schermi utilizzano i voxel al posto dei pixel. Gli schermi volumetrici comprendono anche gli schermi multi piano, composti da una serie di schermi posti uno sopra l’altro, e di display rotanti, dove un pannello rotante crea l’effetto del volume.
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